lunedì 19 aprile 2021

O come Otello

Era un uomo forte, temprato dal tempo e dalle intemperie...marinaio prima, capitano poi.

La vita non era stata facile per lui, aveva vissuto la seconda guerra mondiale e ne aveva vista la fine travagliata a bordo di una nave....narrava che il suo superiore fortunatamente disobbedì all'ordine di auto-affondarsi...e nella confusione della fine della guerra riuscì a tornare a casa sano e salvo...

La fame e la miseria di quei tempi, la vita in un'isola fuori da ogni rotta, l'avevano indotto a cercare fortuna nei viaggi d'oltreoceano...come marinaio...aveva risparmiato ogni lira...

Poi il matrimonio, la morte della madre ancora giovane, tre figli...tante soddisfazioni e tante pene...come per tutti ...e finalmente la pensione...ma la morte della moglie a soli 56 anni aveva lasciato un altro vuoto incolmabile dentro di lui....

Altri venti anni da solo, con le piccole, grandi gioie dei nipoti, le piccole soddisfazioni della vittoria della squadra del cuore o della partitella a carte tra vecchi amici...

Poi era arrivato lui, il male che si porta via tutti i ricordi: non riconosceva più i suoi figli, i suoi nipoti, la sua casa, il bagno, la camera, ogni piccolo atto quotidiano era come una nuova vetta da scalare...

L'ho incrociato per lungo tempo: prima come capitano sui mezzi di trasporto che mi portavano da casa a scuola e viceversa, poi come persona di famiglia acquisita...e la sua forza mi ha colpito...anche nella malattia...

Che Dio gli dia la pace che non ha avuto per lunghi anni nella sua vita terrena...arrivederci "Otello"!