venerdì 22 dicembre 2017

M come...Mamma

...qui i luoghi comuni si sprecano...
...di mamma ce n'è una sola...cuore di mamma...i figli crescono, la mamme imbiancano...
Per prima cosa devo ringraziare quella che mi ha donato la vita e c'è sempre stata quando ho avuto bisogno di lei e quando mi allontano so che prega per me...GRAZIE MAMMA!
 Poi devo dire che ne ho incrociate tante nella mia vita, attente e scrupolose, invadenti ed ossessive, troppo preoccupate per l'esteriorità o affannate per le cose banali, serene e giocose, cupe e stanche, disponibili o egoiste, generose o avide, presenti o completamente assenti, coccolose o avare di abbracci,...una però mi ha colpito in particolar modo...
Partirò dal suo bambino perché non esiste una mamma se non c'è un figlio...
Il suo bimbo avrà avuto più o meno 5 anni ed era un meraviglioso bambino biondo, con gli occhi chiari, paffuttello e sorridente, di una simpatia contagiosa, aveva gli occhi leggermente a mandorla che sono tipici di chi ha un cromosoma in più e se ne stava steso su un letto d'ospedale in un reparto di pediatria vecchio e con un numero di posti letto insufficiente ad ospitare i piccoli pazienti.
In un reparto ormai al collasso con cinque letti in camere dove l'ossigeno era previsto solo per tre...dove gli armadietti si dovevano condividere, dove i genitori che facevano assistenza riuscivano a passare la notte a malapena su una sedia...questo essere eccezionale stava dentro una tenda d'ossigeno, non poteva avere contatti con gli altri bambini e non poteva uscire fuori da quello spazio angusto, ma aveva una mamma forte, coraggiosa e piena di idee...
Aveva inventato...quando i cellulari ancora erano un privilegio di pochi, il telefono che gli permetteva di giocare e chiacchierare con i bambini che gli gironzolavano attorno fingendo di trovarsi in luoghi distanti, concedeva a chi si avvicinava di trovare nuove strategie per relazionarsi con lui...aveva lasciato la sua poltrona per la notte (una delle poche del reparto concessa eccezionalmente a chi restava in ospedale per lunghi periodi) ad una bimba di 8 anni in reparto solo per pochi giorni che, con l'innocenza e la spontaneità tipica dell'infanzia, aveva subito avuto un feeling speciale con M. ed aveva cominciato a giocarci come se lui stesse in un treno e fosse in viaggio, come se lui avesse una casa speciale dove nessun altro poteva entrare e ridevano insieme e le loro risate erano contagiose e riecheggiavano squillanti in un luogo tanto deprimente...e lei, quella mamma speciale, era lì, attenta e silenziosa, monitorava il respiro di quel dono di Dio con la sapienza e la pazienza di chi ha maturato un'esperienza pluriennale in ricoveri...cercava di ascoltare e dare supporto a quelle mamme che entravano in ospedale in crisi di ansia per una banale influenza dei figli...era sempre sorridente e donava a tutti energia e serenità...
Una notte l'ho incrociata in corridoio, aveva gli occhi lucidi, era stanca e, come tutti gli esseri umani, aveva un momento di sconforto...non abbiamo parlato, solo passeggiato insieme in quel lungo corridio bianco, cercando ognuna di condividere il momento di infinita tristezza e di trasmettere all'altra nuova speranza...infine ci siamo abbracciate e non so che cosa sia rimasto in me di lei e in lei di me, ma so per certo che la sensazione è stata indimenticabile...
L'ultima volta che l'ho incontrata, più di venti anni fa, il suo bambino non era più sotto la tenda e, finalmente erano riusciti a trovargli una cameretta singola...ma lei continuava a cercare bambini che potessero continuare a farlo ridere, che giocassero con lui come se fosse un bambino come tutti gli altri...
...in realtà lui era un bambino diverso da tutti come tutti gli altri...forse era questo il segreto che la sua mamma conosceva e custodiva!

martedì 19 dicembre 2017

L come Lancillotto

...si narra sia stato uno dei più valorosi cavalieri della Tavola Rotonda, fedele servitore di re Artù...
Chissà se è realmente esistito o se tutta la storia è solo leggenda...eppure in questi giorni ho incontrato qualcuno che me l'ha ricordato...barba folta, capelli corti e neri, un modo di fare riflessivo e allo stesso tempo sbrigativo, un giovane come tanti altri, parla con uno slang quasi adolescenziale, riesce a entrare in contatto con adulti e bambini senza alcun problema, a volte ha paura di essere invadente e resta in disparte aspettando il momento giusto per intervenire o dialogare con ciascuno: ha scelto una strada difficile e per i nostri tempi quasi incomprensibile...
...qualcuno li definisce pazzi...innamorati di Dio e del Vangelo...altri non comprendono le motivazioni che li spingono...tanti giudicano senza conoscere...
Forse per questo mi ricorda Lancillotto: valoroso e fedele...due virtù che sembrano quasi introvabili...

domenica 17 dicembre 2017

I come Imprevedibile

Quando meno te l'aspetti, ti arriva un suo messaggio per offrirti un caffè e quattro chiacchiere.
Sembra che sappia leggere nei tuoi pensieri e veda le tue giornate no.
Ti offre un sereno abbraccio eppure tu sai che, dietro il suo sorriso, si celano le sue difficoltà...sai che la vita non è stata tenera con lei, sai che l'hanno buttata a terra più e più volte...ma sai anche che si è sempre rialzata ed oggi intuisce quando gli altri hanno bisogno di un coccoloso momento di stacco.
"Cioccolata calda? Un abbraccio?...intendo un biscotto, ovviamente!" ammicca con un sorriso complice e sornione quasi quanto il gatto che prende in braccio mentre fa altre cento cose e che non aspetta altro che le sue coccole dopo averne combinata un'altra delle sue...
Grazie Signore per averla posta sulla mia strada...anzi per averci poste entrambe sulla stessa "stradina"...

sabato 16 dicembre 2017

H come Helga

È una donna dell'est, capelli neri sciolti sulle spalle, occhi grandi ed espressivi, un sorriso semplice che trasmette serenità.
Ha un marito che, purtroppo, non lavora, dei figli, che stanno ancora andando a scuola; con tanta pazienza e impegno sono riusciti a comperare l'appartamentino dove vivono da anni.
La incrocio in bicicletta mentre va al lavoro o ci scontriamo tra gli scaffali del supermercato: non parla molto, ma il suo saluto accompagnato sempre dal sorriso dice chiaramente che conosce il segreto per essere felice...

lunedì 11 dicembre 2017

Nevica!!!

Proprio oggi che avevamo programmato un'uscita sulla neve con tutta la famiglia...dopo ore di discussione per accordarci sul dove e il come...tornando a casa abbiamo trovato il primo nevischio e, proprio davanti a casa, ci attendeva una bella nevicata abbondante!
Tanti anni fa, narrano gli anziani dei paesi del veneziano e del trevigiano, spesso la terra veniva ricoperta da un manto bianco per giorni.
Ora però non è più così da parecchi anni...il riscaldamento globale, l'inquinamento, l'effetto serra, la desertificazione che avanza, hanno contribuito al cambiamento climatico che tutti possiamo osservare...
...ma non è questo ciò di cui voglio parlare, ecco la riflessione che voglio condividere con voi...

Ogni bambino ama la neve: danzare tra i fiocchi di neve, giocare a tirare palle di neve agli amici o a costruire pupazzi, igloo, castelli o sculture varie con la neve, poi, nel periodo del Natale, la neve diventa sinonimo di magia, di sensazioni di pace, sembra amplificare il clima trasmesso dalla nascita di Gesù...e i bambini adorano svegliarsi il giorno di Natale con la città imbiancata e le orme di Babbo Natale e delle sue renne davanti alla porta di casa a comprovarne l'esistenza....
I ragazzi amano la neve perché finalmente possono saltare qualche giorno di scuola senza sentirsi in colpa o ricevere rimproveri,  possono nascondersi tra le coperte ed osservare dal letto l'effetto della bianca coltre sui giardini dei vicini, sulle strade, ovunque...possono permettersi di essere romantici senza problemi...
Gli adulti, nella maggior parte dei casi, non sopportano la neve: non lo fanno per motivi umanitari (c'è tanta gente che vive per le strade e la neve per queste persone è un problema aggiunto, quindi potrebbero odiare la neve per questo) né per questioni di ordine pubblico (la neve causa disagi nei servizi, blocca le strade, le scuole, il lavoro...)...no, io credo che moltissimi adulti abbiano perso ogni capacità di sognare, giocare, vedere la magia o essere romantici...e solo per questo non riescano più a comprendere la bellezza di un cristallo di neve...


sabato 9 dicembre 2017

G come Gian

Era un bravo ragazzo, impegnato in un'associazione che tutelava i bambini maltrattati...il ciuffo di capelli scuri, lunghi e lisci che gli nascondeva gli occhi azzurri, impediva a tutti di notare la profondità e la tenerezza del suo sguardo...solo in pochi avevano potuto approfittare delle rare occasioni in cui lui piazzava gli occhiali da sole come un cerchietto e lasciava libero il volto dai lineamenti dolci...
Frequentava l'università,  trascorreva il suo tempo libero a giocare coi bambini cercando di trasmettere loro serenità...spesso non riusciva a superare gli esami, si demoralizzava, ma finiva sempre a pensare ai mille motivi che aveva per essere felice...aveva una famiglia che lo amava e che lo aveva cresciuto responsabile e onesto, che lo lasciava libero di muoversi e di agire, che gli dava fiducia e sostegno...aveva degli amici con cui condivideva gli impegni nel sociale, si spendeva per gli altri ed era generoso con tutti...
Non aveva molta fortuna con le ragazze, forse a causa della sua innata timidezza o forse per il rispetto che nutriva per loro...non gli era ancora capitato di incontrare qualcuna che capisse che nelle sue maniere calme e pazienti si celava la dolcezza di chi sa attendere, di chi vuol scoprire l'altro a poco a poco, prima di "tuffarsi" in una relazione seria...tutte avevano pensato che lui non provasse interesse per loro, quando dopo i primi incontri non si era dichiarato e non le aveva baciate...
La sera frequentava i cinema dove proiettavano film impegnati e si fermava a discutere di questo o quel problema mondiale; di come fare per evitare certe ingiustizie...
Amava lo sport individuale che gli permetteva di riflettere e di pensare a se stesso..sciando, arrampicandosi sulle cime, correndo lungo il fiume...
Adorava le montagne d'inverno e d'estate....coi loro silenzi e le notti buie più stellate che altrove...
Quando ho sentito la sua storia...stava preparandosi per partire per il servizio civile internazionale e, nonostante avesse appena ricevuto l'ennesima delusione amorosa, trasmetteva una sensazione di serenità...

Mi auguro che abbia trovato l'Amore...se lo merita!



lunedì 4 dicembre 2017

F come. . . Floriana

Era la seconda di quattro fratelli, occhi neri espressivi, capelli corvini lisci lunghi...le piacevano la letteratura e l'arte...i suoi dipinti lasciavano gli altri senza parole, aveva imparato a suonare la chitarra e il pianoforte da autodidatta, amava danzare e cantare...si era iscritta all'università di danza, arte, musica e spettacolo...
Aveva conosciuto un gruppo di ragazzi a cui si era affezionata, erano suoi amici, trascorreva pomeriggi interi con loro dimenticandosi di studiare, di avvisare casa...
Usciva il sabato sera per andare a sentirli strimpellare nei locali, non erano cattivi ragazzi...solo ragazzi come tanti che si lasciavano trascinare da tanti altri...una sera le era capitato di vedere uno di loro steso per terra davanti ai suoi occhi, una crisi respiratoria in seguito all'assunzione di "non so cos'era"...così aveva dichiarato agli infermieri dell'ambulanza che l'avevano soccorso, mentre a lei ancora tremavano le gambe e si sentiva impotente per quello che era accaduto..."shock anafilattico per assunzione di sostanze stupefacenti" era stata la diagnosi...era quasi morto...
Infine si era innamorata perdutamente di uno di quegli amici, aveva lasciato a metà l'uni, aveva cercato lavoro in un call center...8-10 ore al giorno di lavoro tutti i giorni, lontano da casa, con solo un rimborso spese una tantum...e tante promesse non mantenute...lui non si era mai esposto, non aveva mai detto di amarla, lei aveva sofferto e alla fine, come in un film lei era scomparsa...via da quella città che non sopportava, lontana dalla famiglia che amava, ma  che le stava stretta, distante da lui e dai lavori ignobili proposti a ragazzini creduloni, a inseguire un sogno meraviglioso ammessa in un Accademia prestigiosa: era passata al provino a cui si era iscritta per sfida...ed ora aveva il sogno a portata di mano...
L'ho incrociata mentre ballava con il suo fratellino, era raggiante di felicità ed attendeva il treno che l'avrebbe portata un po' più vicina al suo sogno...
In bocca al lupo!!!

domenica 26 novembre 2017

E come Elettra

Era una bambina con grandi occhi azzurri e lunghi capelli biondi lisci che le ricadevano sulle spalle, sempre ordinati e puliti...frequentava la prima elementare e spesso era assente.
La mamma, abbandonata dal marito, con tre figlie a carico, asseriva che la piccola era spesso ammalata, fragile di costituzione diceva...
Le malelingue spettegolavano che, invece, la bimba restasse a casa per badare alla neonata figlia della sorella appena diciottenne e dell'attuale compagno della madre che viveva nell'appartamento in affitto assieme a loro...
Le maestre non ne sapevano nulla: lei era sempre sorridente, ma altrettanto silenziosa...
Un giorno la mamma arrivò, spiegò che il comune aveva assegnato loro una casa distante, ritirò la bimba da scuola, lasciò il compagno per cui non c'era spazio nel nuovo appartamento e nessuno seppe più nulla di loro.
La sua vita ha sfiorato la mia mentre riempiva lo zainetto prima di lasciare i compagni con cui non aveva mai legato perché era più matura della sua età e non conosceva nemmeno uno dei loro giochi...il suo sorriso con lo sguardo velato di tristezza parlava di solitudine e desiderio di serenità.

Mi auguro che abbia avuto l'infanzia felice che tutti i bambini meritano...

sabato 25 novembre 2017

Piove. . . governo. . .

Se non fosse che nell'antica Roma il sale era un bene così prezioso che i soldati erano pagati con questa sostanza in base ad un peso prestabilito (da qui il termine "salario"), e se non fosse che nei giorni di paga, quando pioveva, il sale si impregnava d’acqua con la conseguenza che pesando di più ne veniva distribuito di meno e quindi Roma ci guadagnava...e i "poveri" soldati imprecavano verso il governo...beh, se non fosse per tutto questo probabilmente la frase "Piove, governo ladro!" sarebbe senza senso!!! 

Riflettendo mi sono accorta che oggi, però, piove realmente: i tombini delle strade in molti paesi non riescono a ricevere l'acqua, la terra si trasforma in fango e scende sui pendii travolgendo ogni cosa, i terreni si inzuppano e i contadini non sanno se avranno un raccolto, comunque tutti continueranno a pagare le tasse sulle fognature, sulle case "sconvolte", sulle terre senza raccolto...

E questa cantilena, ripetuta dalla gente comune ogni volta che il cielo piange sulle nostre teste, continua ad avere senso!

martedì 21 novembre 2017

D come Delusione...

Ieri l'ho vista negli occhi di decine di ragazzi al Recruiting Day del Centro per l'impiego...
Sì,  era nei loro occhi, nei loro volti, nelle parole pronunciate a bassa voce, nei loro silenzi...
Quanti altri ragazzi ogni giorno vengono convocati in luoghi in cui le aziende cercano personale...ed in realtà regalano solo un'effimera speranza in cambio di un cospicuo numero di curriculum pieni di informazioni su dei ragazzi alla ricerca di un sogno..?
Difficile spiegare a chi non lo vive sulla propria pelle...
Tempo fa l'ho vista nello sguardo profondo del figlio di un mio caro amico...i suoi genitori si stavano separando e lui non capiva, né poteva accettare che i "suoi adulti" di riferimento, non si comportassero più come adulti, ma come adolescenti...
Quanti altri ragazzi ogni giorno vedono le loro famiglie sfaldarsi, vivono divisi tra due case, col cuore in bilico cercando di non sbilanciarsi, ottenendo tutto ciò che chiedono apparentemente soddisfatti...ma in realtà vorrebbero solo una cosa così semplice...la loro famiglia che rispetta gli impegni e, responsabilmente, si prende cura di loro?
Difficile spiegare a chi non lo vive sulla propria pelle...
L'ho sentita nelle parole di una studentessa che tornava a casa dal liceo.
Le sue parole la riflettevano ingigantita a causa di un insegnante che non riesce ad essere imparziale, per dei compagni che continuano a suggerire al docente il comportamento da tenere, per un dirigente che permette che tutti siano equiparati: nessuna differenza tra chi si impegna e chi no...
Quanti altri ragazzi ogni giorno si sentono sottovalutati e rinunciano per sempre ai loro sogni per un voto ingiusto o un giudizio che li etichetta?
Difficile spiegare a chi non lo vive sulla propria pelle...
Oggi l'ho rivista nel volto imbronciato del bimbo che non aveva ottenuto ciò che desiderava al supermercato...ed era fortunatamente diversa...

mercoledì 15 novembre 2017

C come Carolina

C'era una volta la mucca Carolina...ops...
Scusate, ogni tanto si fa viva la nostalgia per il tempo in cui la mamma comperava i formaggini e noi raccoglievamo i punti per avere in cambio la mucca Carolina...una piccola mucca gonfiabile, bianca con le macchie nere, un gioco che oggi è superato, ne trovi mille simili nei negozi di cianfrusaglie italiani e asiatici ad un costo irrisorio e nessuno ci gioca più...
Sì, ma volete mettere la soddisfazione di aver raccolto voi i punti?
Non usavate i soldini della mamma...no, quelli li usava lei per comperare i formaggini...voi ci mettevate il vostro impegno nel mangiarli e nel mettere da parte i punti, nel farvi regalare i punti dagli amici e dagli zii, nello scambiare i punti con qualche piccolo lavoretto...e poi dovevate aspettare che la mamma spedisse la cartolina o la portasse al negoziante di fiducia e, infine, dovevate ancora aspettare finchè il pacco con il vostro agognato premio non arrivava a casa...ed era una giornata entusiasmante, giocavate fino a sera con questa cosa di gomma gonfiata alla bell'e meglio ed eravate dei bimbi felici...
Ultimamente mi capita raramente di vedere bimbi felici per così poco...ma proprio ieri ho visto una bimba con la camicia della mamma legata al collo fingere di avere il mantello di Superman e correre in tondo tutta gioiosa...mi è passata accanto ed ha risvegliato in me ricordi d'infanzia...

lunedì 6 novembre 2017

B come Bortolo

Era un ragazzino minuto, occhi neri profondi,  sempre attenti a quello che gli accadeva intorno.
Era tra i più piccolini della sua età,  a scuola (era ancora in seconda media) ci andava perché doveva, ma non gli interessava e non capiva proprio a cosa sarebbe potuto servirgli, aveva sempre avuto tanto da fare e studiare era veramente una cosa inutile...
Ogni pomeriggio, dalle 16 alle 18, dopo aver accompagnato il fratello di mezzo dagli amichetti, girovagava per la piazza, due partite al campetto e quattro chiacchiere con chi capitava, era buono, era amico di tutti...
Il suo sorriso sempre venato di tristezza lo faceva emergere tra i coetanei, era più maturo degli altri e non confidava a nessuno le sue pene...
La sua pelle olivastra rivelava le sue origini, proveniva da una delle regioni più povere del sud: sua madre si era trasferita al nord per lavorare quando lui, il più grande di tre aveva solo sei anni...toccava a lui accudire i fratelli e la casa quando lei non c'era...
All'inizio, spesso, stavano in un oratorio vicino fino a tardi e qualche ragazzino più grandicello portava loro qualcosa per cena...poi avevano cominciato a stare in casa quando la mamma non c'era e lui apparecchiava la tavola e aspettava che lei rientrasse.
Nelle due ore pomeridiane il più piccolino stava a casa di un'amica della mamma e lui era "libero"...
Il padre lavorava in proprio al suo paesello, ma sembrava non bastasse per allevare i figli, così la mamma era partita: sola, con tre figli, in cerca di lavoro, in cerca di un appartamento...e finora, in qualche modo, ce l'avevano fatta...
Lui aveva un debole per una bella ragazzina, ma era già troppo "grande" per non sapere che l'amore a dodici anni non è per sempre...così,  quando era arrivata la grande crisi e la mamma aveva perso il lavoro...si erano arrangiati per un po', poi avevano finito i soldi...e lui aveva salutato tutti...
La sua vita ha incrociato la mia alla stazione mentre, con tutta la famiglia, stavano salendo sul treno con armi e bagagli dicendo 'Addio'...

giovedì 2 novembre 2017

A come Alfredo

Beh, eccomi qua.
Per quanto riguarda il lavoro nessuna novità...
Oggi voglio iniziare a raccontarvi delle storie vere, storie di persone che ho incontrato, per un motivo o per l'altro, storie di tante persone diverse, storie che mi sono state raccontate...non importa chi sia realmente il protagonista, perché potrebbe essere chiunque.
A volte le nostre vite si incrociano e si sfiorano per caso,  altre volte si intrecciano e si aggrovigliano, in ogni caso, sempre, lasciano un segno nella memoria dell'altro, tutte diventano e restano parte del bagaglio che ci permette di essere quelli che siamo.
A tutti coloro che hanno incrociato la loro esistenza con la mia: grazie!
I nomi sono fittizi, le storie un pochino modificate possono essere quelle di un vostro amico, un vicino di casa, un ragazzino della strada...sono tutte ugualmente importanti...e tutte hanno una loro morale...basta cercarla!
Non pretendo di insegnare a vivere a nessuno...solo vorrei che qualcuno provasse a riflettere...
Comincerò dalla lettera  A...
A come chi volete voi...

Lui era un ragazzino di 17 anni solare e sempre sorridente...quel giorno tornato a casa da scuola (era gia in quarta superiore e se la cavava alla grande), aveva trovato i suoi che litigavano, sua madre piangeva, suo padre urlava, il suo fratellino era dai nonni fortunatamente...
Inizialmente non aveva capito cosa stesse accadendo...dai toni era chiaro che si trattava di qualcosa di importante...
Suo papà sbraitava che lui se ne andava a vivere "di là"...ma quel "di là" era il secondo appartamento della loro casa...quello che lui aveva sognato di usare tra qualche anno per andare a viverci con la sua ragazza...quello che i suoi nonni avevano aiutato a costruire...quello dove si mettevano i cambi di stagione, i giochi troppo "da piccoli", dove si facevano le feste con gli amici e i capodanni senza genitori...perché mai suo papà doveva andare a vivere "di là"?
Poi aveva cominciato ad ascoltare meglio e aveva capito: suo padre, quello che lui adorava, quello che l'aveva spinto a proseguire gli studi incoraggiandolo giorno per giorno, quello che aveva sempre una nuova idea su come e dove trascorrere una giornata serena tutti insieme, proprio lui aveva un'altra donna e non voleva più saperne niente di loro...
Li stava buttando fuori dalla sua vita...
Non aveva ascoltato altro quel giorno, un turbinio di emozioni l'aveva travolto e sconvolto, aveva visto sua mamma piangere fino a non avere più lacrime, aveva visto suo padre (poteva ancora essere degno di questo nome?...se ancora avesse avuto un senso) l'aveva visto prendere le proprie cose e uscire...aveva visto l'altra arrivare...
L'altra, una ragazzina 20 anni più giovane del suo "vecchio", carina, capelli lunghi sciolti sulle spalle (proprio come sua mamma), un seno prosperoso, due occhi da cucciolo smarrito...si era trasferita nel "suo" appartamento...
Lui aveva cominciato a mangiare meno, non riusciva a concentrarsi, non studiava più, non ascoltava più le lezioni...era stato bocciato...aveva lasciato la sua ragazza...
L'anno dopo aveva ricominciato ad andare a scuola per far felice sua mamma (che nel frattempo si era cercata un lavoro per mantenere i suoi figli)...ma piano piano aveva smesso di andarci, aveva smesso di uscire con gli amici, aveva smesso di fare qualsiasi cosa...si era chiuso in casa, senza parlare, senza rispondere, senza cellulare, senza pc, play station o televisione accesa...aveva comiciato a fissare il muro, la finestra e il mondo che scorreva oltre quella...e aveva deciso che a lui non interesava più nulla di nessuno ed era restato così per giorni, mesi, anni...
Quando la sua vita ha sfiorato la mia erano passati 8 lunghi anni e stava uscendo per la prima volta da casa...mèta prefissata: lo studio dello psicanalista...



mercoledì 20 settembre 2017

Desperate housewives...

Sono una casalinga per scelta!

Quando sono nate le mie figlie, ormai più di 25 anni fa, ho lasciato un lavoro a tempo indeterminato, un posto "pubblico", un posto dove ero a contatto con una moltitudine di ragazzi e ragazze ogni giorno, per seguire la crescita delle mie figlie e della mia famiglia.
Non me ne sono mai pentita!
Sicuramente ho sbagliato, come tutti gli esseri umani, ma non potrò accusare la società per come sono cresciute o arrabbiarmi perché ho perso passaggi importanti della loro vita...
Certo è faticoso essere madre e moglie, badare alla casa e ai conti, ai compiti e alla biancheria, ai nonni e agli amichetti, al catechismo, ai colloqui al liceo e trovare il tempo per seguire il loro percorso all'università e star su fino a tardi per ascoltare...tante, tante, tante piccole e grandi confidenze, arrabbiature, lamentele e gioie!
Far quadrare il bilancio con un solo stipendio in cinque, a volte risulta compito arduo...a volte è una sfida...ma non sono mai stata sola, oltre ai miei cari ho sentito sempre accanto un Dio invisibile, silenzioso, attento e affettuoso...a volte non ci credevo nemmeno io, ma mi sono sempre fidata delle mie sensazioni...
In questo ultimo periodo, però, ho rallentato la mia corsa, ho smesso di fidarmi, ho gettato la spugna nelle lotte per le cose giuste...e mi sono ritrovata "desperate", a terra, senza forze e con una grande sensazione di inutilità dentro, un vuoto che ancora fatico a riempire...eppure intorno a me ho tante persone che mi vogliono bene.
Così ho pensato di rimettermi in gioco, non so se cercare un lavoro dopo i 50 anni sia una cosa possibile, non so se sia nemmeno ciò che voglio, ma la sensazione che tutto il mondo pensi alle casalinghe come ad una categoria di donne ignoranti che stanno a casa a fare nulla, gravando sulle spalle dei mariti, spettegolando con le vicine, beh, questa nessuno me la toglie!
E comincia a pesarmi...
Prossimamente vi farò sapere come sta andando...

venerdì 9 giugno 2017

Quando è ora di smetterla...

Basta! È ora di smetterla!
Basta al tormento di una guerra senza fine che sembra solo guerra tra religioni, ma in realtà è una guerra politica ed economica tra nazioni che sfruttano le debolezze degli uni e degli altri per far soldi con la vendita delle armi e trovare nuovi modi per sfruttare gli altri!
Basta! È ora di smetterla!
Basta allo sfruttamento dei nostri ragazzi da parte di ditte "generose" che propongono stage "pagati", unica differenza da quelle che propongono tirocini gratuiti per insegnare loro un lavoro per il quale hanno già una laurea e 1000 ore di tirocinio formativo obbligatorio registrato...senza parlare delle cooperative che ti "assumono" part-time con un contratto capestro per 8 euro lorde all'ora e non sei nemmeno libero di trovare un altro posto part-time e licenziarti senza rimetterci un mese di "lavoro"!
Basta! È ora di smetterla!
Basta al traffico di vite umane adescate con la promessa di una vita migliore che spesso si rivela solo una morte peggiore...dove chi si spende con vera "generosità" deve fare i conti con chi riesce a ricavare denaro anche dalla disperazione aggirando leggi e giocando con i contributi!
Basta! È ora di smetterla!
Basta a chi illude le nuove generazioni che una laurea possa bastare per avere un reddito migliore, sicurezza economica e la certezza di poter lavorare nel campo che si preferisce!
Se i governi non litigassero per le poltrone e non perdessero il tempo a discutere sull'aumento dei propri guadagni, forse si sarebbero già resi conto che la gente è stanca e vuole solo che tutto questo finisca!
...
Da dove posso cominciare a cambiare qualcosa io?

venerdì 10 marzo 2017

...e poi....

...e tra le pagine di un libro di scuola ritrovi una poesia scritta mentre tua figlia doveva prepararne una di simile come compito per casa e decidi che forse è ora di smetterla di essere così pessimista...

FELICITÀ

Un soffio di vento sulla vela,
un bambino sorridente che corre sulla spiaggia,
un pittore che dipinge la sua tela,
una mano tesa che incoraggia.

Si smorza l'aria,
cresce il bambino
il pittore s'infuria
si chiude la mano.

Il tradimento fraterno
l'amicizia che finisce
un andirivieni eterno
che più non ci stupisce.
                 A.V.

giovedì 9 marzo 2017

Non è giornata...

Ieri era la festa delle donne...beh è passata...
Ci sono giorni in cui trovare motivi per festeggiare sembra impossibile, ma poi rialzi gli occhi da quel punto profondo in cui li avevi fissati e persi e, come per incanto, rivedi le tue figlie, coi loro difetti, ma con i loro molto più innumerevoli pregi, rivedi quell'uomo che ti sta accanto da più di 30 anni, che ogni giorno si alza, va al lavoro, ti aiuta con la casa e con la famiglia e lo fa in silenzio lasciando intravedere il suo amore nel bigliettino scritto in fretta lasciato sul tavolo della cucina con gli auguri e un bacio alle sue donne...rivedi tante persone, tante storie...rivedi la vita che rinasce a primavera e ti rendi conto che non può essere così impossibile trovare un nuovo motivo per andare avanti ed essere felice...nonostante tutto!



sabato 4 febbraio 2017

Piove...

Oggi piove!
Non c'è nulla di peggio delle giornate invernali in cui ti ritrovi solo e piove....anzi no, non c'è niente di più bello...dipende da dove ti trovi...
Fuori fa freddo e scendono in uno scroscio continuo gocce d'acqua gelida....ma finché tutto questo succede fuori e tu hai un tetto sulla testa, una coperta sulle gambe, una tazza di tisana allo zenero in mano, i tuoi cari nella stanza accanto che brontolano o chiacchierano, beh in questo caso è rassicurante trascorrere alcune ore coccolata dal tepore e dall'amore di chi ti sta accanto....se invece tu una casa non ce l'hai, la coperta che ti hanno regalato si bagna subito, la tazza di te che la volontaria fuori della stazione ti porge si raffredda immediatamente e le tue ossa si riempiono di umidità,  i tuoi cari piangono e tu con loro e non riesci a capire più se sono lacrime o gocce di pioggia quelle sul tuo viso....allora è un'altra storia...
Oggi piove...
...e se ci penso attentamente mi sento solo un'enorme egoista!

giovedì 2 febbraio 2017

Voglia di volare...

È da un sacco che non scrivo nulla...veramente tanto...più di un anno!
Quanti avvenimenti, quante "delusioni" mondiali...guerre in Asia e in Africa, problemi con i migranti, problemi nell'U.E., problemi negli States...neve, terremoti....freddo, slavine...morti...suicidi sotto i treni...
Basta!
Mi rendo conto solo oggi di quanto io mi sia nascosta in questo lungo anno...sì,  nascosta nelle mie paure, nelle mie ansie, nella mia depressione...e tutto il resto del mondo ha continuato a girare!
La sensazione di impotenza è grande, come posso io, così piccola e "fragile" riuscire a fare qualcosa, a mettermi in gioco per cambiare qualcosa?
Mi guardo intorno e vedo l'immagine del mio testo per il catechismo...'Sto costruendo una cattedrale" e comincio a capire...
Quanto è faticoso costruire una cattedrale? Quanti secoli ci mettevano i nostri progenitori per finirne una? Chi ha mai cominciato una cattedrale e l'ha potuta vedere terminata, con tanto di guglie, pinnacoli e statue sul tetto?
Tutti i progetti di Dio sono belli e grandi...ma noi uomini siamo davvero in grado di costruire qualcosa di così bello e grande senza il suo aiuto?
Comincio a capire che sono parte di un immenso progetto...potrei non essere qui già stasera, ma il mio apporto è importante come quello dello scalpellino che ha tratto dal marmo la pietra d'angolo per la cattedrale, quella senza la quale l'edificio non starebbe in piedi...eppure nessuno di noi si ricorderà mai il suo nome e quasi sicuramente lui non vedrà mai l'opera finita!
Oggi ho bisogno di credere che possiamo riuscire a costruire nuove meravigliose "cattedrali",  ognuno con le sue doti, ognuno con le proprie forze!
Che tristezza per ogni vita che non riesce a sbocciare, per ogni passero che resta nel nido per paura di volare, che vita misera per chi non si fida di Dio...e nemmeno di chi gli vuole bene!
Io oggi decido di fidarmi.
Buona giornata!