giovedì 2 novembre 2017

A come Alfredo

Beh, eccomi qua.
Per quanto riguarda il lavoro nessuna novità...
Oggi voglio iniziare a raccontarvi delle storie vere, storie di persone che ho incontrato, per un motivo o per l'altro, storie di tante persone diverse, storie che mi sono state raccontate...non importa chi sia realmente il protagonista, perché potrebbe essere chiunque.
A volte le nostre vite si incrociano e si sfiorano per caso,  altre volte si intrecciano e si aggrovigliano, in ogni caso, sempre, lasciano un segno nella memoria dell'altro, tutte diventano e restano parte del bagaglio che ci permette di essere quelli che siamo.
A tutti coloro che hanno incrociato la loro esistenza con la mia: grazie!
I nomi sono fittizi, le storie un pochino modificate possono essere quelle di un vostro amico, un vicino di casa, un ragazzino della strada...sono tutte ugualmente importanti...e tutte hanno una loro morale...basta cercarla!
Non pretendo di insegnare a vivere a nessuno...solo vorrei che qualcuno provasse a riflettere...
Comincerò dalla lettera  A...
A come chi volete voi...

Lui era un ragazzino di 17 anni solare e sempre sorridente...quel giorno tornato a casa da scuola (era gia in quarta superiore e se la cavava alla grande), aveva trovato i suoi che litigavano, sua madre piangeva, suo padre urlava, il suo fratellino era dai nonni fortunatamente...
Inizialmente non aveva capito cosa stesse accadendo...dai toni era chiaro che si trattava di qualcosa di importante...
Suo papà sbraitava che lui se ne andava a vivere "di là"...ma quel "di là" era il secondo appartamento della loro casa...quello che lui aveva sognato di usare tra qualche anno per andare a viverci con la sua ragazza...quello che i suoi nonni avevano aiutato a costruire...quello dove si mettevano i cambi di stagione, i giochi troppo "da piccoli", dove si facevano le feste con gli amici e i capodanni senza genitori...perché mai suo papà doveva andare a vivere "di là"?
Poi aveva cominciato ad ascoltare meglio e aveva capito: suo padre, quello che lui adorava, quello che l'aveva spinto a proseguire gli studi incoraggiandolo giorno per giorno, quello che aveva sempre una nuova idea su come e dove trascorrere una giornata serena tutti insieme, proprio lui aveva un'altra donna e non voleva più saperne niente di loro...
Li stava buttando fuori dalla sua vita...
Non aveva ascoltato altro quel giorno, un turbinio di emozioni l'aveva travolto e sconvolto, aveva visto sua mamma piangere fino a non avere più lacrime, aveva visto suo padre (poteva ancora essere degno di questo nome?...se ancora avesse avuto un senso) l'aveva visto prendere le proprie cose e uscire...aveva visto l'altra arrivare...
L'altra, una ragazzina 20 anni più giovane del suo "vecchio", carina, capelli lunghi sciolti sulle spalle (proprio come sua mamma), un seno prosperoso, due occhi da cucciolo smarrito...si era trasferita nel "suo" appartamento...
Lui aveva cominciato a mangiare meno, non riusciva a concentrarsi, non studiava più, non ascoltava più le lezioni...era stato bocciato...aveva lasciato la sua ragazza...
L'anno dopo aveva ricominciato ad andare a scuola per far felice sua mamma (che nel frattempo si era cercata un lavoro per mantenere i suoi figli)...ma piano piano aveva smesso di andarci, aveva smesso di uscire con gli amici, aveva smesso di fare qualsiasi cosa...si era chiuso in casa, senza parlare, senza rispondere, senza cellulare, senza pc, play station o televisione accesa...aveva comiciato a fissare il muro, la finestra e il mondo che scorreva oltre quella...e aveva deciso che a lui non interesava più nulla di nessuno ed era restato così per giorni, mesi, anni...
Quando la sua vita ha sfiorato la mia erano passati 8 lunghi anni e stava uscendo per la prima volta da casa...mèta prefissata: lo studio dello psicanalista...



Nessun commento:

Posta un commento

Prometto solennemente di rispondere a tutti...finché morte non sopraggiunga!